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Rivista Idraulica 60
Nuova uscita: Idraulica N. 60

Protezione della rete idrica, fino al rubinetto

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Rivista Idraulica 60

Presentazione del nuovo numero

LA PROTEZIONE DELLA RETE

L’obbiettivo di qualsiasi distribuzione dell’acqua sanitaria è preservare la potabilità e la salubrità dell’acqua in esso trasportata. Tale argomento è già stato affrontato in diversi numeri di Idraulica parlando di disinfezione termica delle reti di distribuzione dell’acqua calda sanitaria e del mantenimento delle stesse al di fuori delle condizioni di crescita del batterio della Legionella. Abbiamo poi posto l’attenzione sull’utilizzo di materiali idonei e, come nello scorso numero, sul problema del ristagno.

In questo numero analizzeremo, in particolare, come evitare il più possibile il rischio di riflusso di inquinanti. Tale argomento era stato trattato nel lontano 1991 con il primo numero di Idraulica dedicato agli “sconnettori a difesa della rete idrica”. Lo riproponiamo oggi con un aggiornamento e nuove logiche di intervento.

Trent’anni fa era un tema per lo più sconosciuto, nonostante la preoccupazione per il “riflusso d’acqua” abbia le sue origini negli anni ‘40, con la prima normativa statunitense. A Chicago, nel 1933, avvenne infatti il primo incidente rilevante.

Nel primo numero di Idraulica si accennava così alla sensibilità ecologica che aveva portato i legislatori ad adeguare progressivamente la normativa italiana ed internazionale. 

Torniamo in questo numero ad approfondire l’argomento per analizzare l’evoluzione della normativa ed, in particolare, la norma attualmente valida in Italia ed in Europa: la EN 1717 che suddivide i fluidi in base alla gravità del possibile inquinamento.

Nella prima parte cercheremo di spiegare le cause del riflusso e dell’inquinamento della rete nelle distribuzioni normalmente utilizzate negli impianti a servizio di abitazioni, uffici o stabilimenti industriali.

Nella seconda parte ci soffermeremo sulla norma EN 1717, descrivendo le categorie di rischio per le distribuzioni idrosanitarie, i dispositivi che ne permettono la protezione e i dispositivi adatti ad ogni specifica categoria di rischio.

Nella terza parte presenteremo una serie di schemi impiantistici per guidare il progettista nella corretta scelta del dispositivo di protezione. 

Infine, faremo cenno alla situazione attuale italiana, con i numerosi regolamenti locali esistenti e le responsabilità di enti locali e progettisti.