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Rivista Idraulica 54
Nuova uscita: Idraulica N. 54

La separazione delle impurità negli impianti di climatizzazione

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Gli impianti di riscaldamento e condizionamento sono spesso soggetti a inconvenienti causati dalla presenza di sali disciolti nell'acqua e di impurità in sospensione, come già considerato nei numeri 37 e 45 di Idraulica. 

Si deve pertanto prestare molta attenzione alla qualità dell’acqua e ai relativi trattamenti richiesti per poter garantire il regolare funzionamento degli impianti, rendimenti elevati, ridotti costi di gestione e di manutenzione, nonché il rispetto delle condizioni di garanzia dei vari componenti, quali ad esempio caldaie, pompe di calore e gruppi di refrigerazione.

Per quanto riguarda l’eliminazione delle impurità normalmente presenti nell’acqua (sabbia, ruggine, magnetite, ecc…) finora si sono utilizzati principalmente filtri tradizionali e defangatori.

I filtri tradizionali sono in grado di intercettare  le particelle di sporco superiori alla dimensione della loro maglia filtrante, già dal primo passaggio. Tuttavia non sono in grado di catturare particelle di dimensioni più piccole e sono soggetti a frequenti intasamenti ed elevati costi di gestione. 

I defangatori hanno la capacità di trattenere anche le particelle con dimensioni molto piccole, quali la magnetite. Grazie al loro principio di funzionamento, ovvero la decantazione, non sono soggetti a intasamenti e non richiedono frequenti manutenzioni.

Tuttavia per poter eliminare le impurità, sono necessari più passaggi attraverso il dispositivo.

Per sfruttare i vantaggi di entrambi i dispositivi, sul mercato si stanno sempre più affermando i filtri defangatori. Questi dispositivi sono in grado di eliminare sin dal primo passaggio tutte le particelle che possono creare gravi inconvenienti ai componenti dell'impianto riducendo al minimo i problemi di intasamento e frequente manutenzione. 

Questo numero della rivista è sostanzialmente suddiviso in tre parti:

  • nella prima si prenderanno in considerazione le impurità che si possono trovare negli impianti, come si formano e i danni che possono causare;
  • nella seconda si analizzeranno i dispositivi che consentono la rimozione di tali impurità evidenziandone le principali caratteristiche e proponendo le metodologie di dimensionamento opportune;
  • nella terza si presenteranno degli schemi di installazione  tipici, per illustrare le più significative applicazioni di questi dispositivi in impianti di piccola e grande potenzialità.