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Rivista Idraulica 62

APPROFONDIMENTO: LE BATTERIE DI TRATTAMENTO DELL'ARIA

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Negli impianti di ventilazione meccanica controllata, anche se dotati di recuperatori molto efficienti, la temperatura di immissione dell'aria potrebbe essere eccessivamente bassa e talvolta causare situazioni di scarso comfort; ad esempio, in caso di clima invernale rigido e flusso d'aria che investe direttamente le persone che occupano gli ambienti.

Per questo motivo, il corretto posizionamento dei punti di immissione dell'aria ricopre un ruolo molto importante. Ad esempio, si dovrebbe evitare di collocare le bocchette di immissione direttamente al di sopra di tavoli, divani, letti o scrivanie. Tuttavia, a causa dei vincoli architettonici o di distribuzione, non sempre è possibile realizzare l'immissione dell'aria in posizione ottimale; in questi casi, si rende necessario l'innalzamento della temperatura di mandata. Generalmente questo può essere realizzato tramite l'utilizzo di apposite batterie riscaldate dall'acqua dell'impianto di riscaldamento oppure attraverso l'uso di resistenze elettriche.

Le resistenze elettriche presentano il vantaggio di non richiedere collegamenti idraulici, non sempre agevoli da realizzare (fig. 37). Tuttavia, presentano consumi elevati e dunque potenze non sempre disponibili sugli impianti elettrici domestici. Inoltre, l'accensione accidentale di una resistenza in mancanza di flusso d'aria, può surriscaldarla fino alla rottura con possibile ricaduta di elementi incandescenti nei canali e conseguente pericolo di incendio. Per questo motivo è importante utilizzare resistenze con protezioni meccaniche o elettriche in grado di prevenire questo evento.

Le resistenze elettriche possono inoltre svolgere la funzione di protezione antigelo con lo scopo di preriscaldare l'aria di rinnovo, ad esempio in caso di zone climatiche con temperature invernali particolarmente rigide. In questo caso vengono installate tra la presa d'aria esterna e l'unità di ventilazione. Questa soluzione permette di evitare un possibile congelamento della condensa presente nel recuperatore di calore.

Le batterie idroniche (alimentate ad acqua) possono sfruttare il calore prodotto da generatori di calore efficienti ma richiedono linee di allacciamento dedicate e ingombri maggiori rispetto alle resistenze elettriche (fig. 38). Il dimensionamento di queste batterie deve essere effettuato tenendo in considerazione che Il calore ceduto per il riscaldamento del flusso d'aria è solo sensibile (non viene modificata la quantità assoluta di vapore acqueo presente nell'aria). Generalmente, le batterie di post-riscaldamento vengono dimensionate per ottenere un innalzamento della temperatura che varia dai 5 ai 15 °C, in modo da poter riportare l'aria alle condizioni di comfort, e quindi con lo scopo di integrare la quota parte di calore che non viene recuperata dall'unità VMC. Le batterie ad acqua possono essere utilizzate anche per il raffrescamento del flusso proveniente dal recuperatore nelle stagioni estive. Il post raffrescamento negli impianti di ventilazione meccanica, a differenza del post-riscaldamento, non è generalmente necessario per ragioni di comfort ma come integrazione ai sistemi di condizionamento. È tuttavia preferibile che le batterie siano appositamente dimensionate per questo scopo e dotate di bacinelle raccogli condensa. 

Per un dimensionamento rapido delle batterie di riscaldamento, nella tabella 10 sono riportate le potenze necessarie al variare dell'innalzamento di temperatura richiesto e della portata di aria da trattare.

Leggi anche:

LA DISTRIBUZIONE DELL'ARIA

Lo scopo della distribuzione dell'aria negli impianti VMC è quello di movimentare i flussi di immissione ed estrazione, sia
dall'interno all'esterno dell'edificio e viceversa, sia all'interno dei singoli ambienti.

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