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Copertina Idraulica Caleffi numero 57

Regolazione e risparmio energetico

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La regolazione degli impianti di riscaldamento, come abbiamo visto, ha il compito di mantenere costante la temperatura e l’umidità dell’aria negli ambienti in modo da garantire le condizioni di comfort. Una regolazione non ottimale, oltre ad essere poco efficace, può spesso comportare dispendi energetici più elevati rispetto a quelli necessari. Le cause vanno ricercate tra le seguenti motivazioni: 

  • mantenimento di temperature negli ambienti maggiori rispetto a quelle richieste o necessarie 
  • riscaldamento di ambienti o zone abitative al di fuori delle fasce orarie di occupazione 
  • utilizzo dei generatori in condizioni di scarso rendimento. 

Negli esempi che seguono ci soffermeremo in particolare sull’ultimo punto, approfondendo il legame tra la regolazione e la resa dei generatori di calore. 

ESEMPIO A:

Valutazione del risparmio energetico ottenibile tramite una corretta impostazione della curva climatica. L’esempio sarà svolto per due tipologie di impianto. 

CASO 1 CASO 2

ESEMPIO B:

Valutazione del risparmio energetico ottenibile tramite diverse tipologie di regolazione della portata sui terminali di emissione. Questo esempio sarà svolto considerando un impianto a ventilconvettori con caldaia a condensazione. 

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Fig. 27: Andamento della temperatura esterna annuale (località nord Italia)

Il fabbisogno termico di un edificio è dato dalla differenza tra le perdite di calore e gli apporti termici gratuiti (quelli solari e quelli da fonti interne) nella stagione di riscaldamento. 

Non conoscendo con precisione gli apporti termici gratuiti si può stimare che la potenza richiesta dall’impianto per riscaldare l’edificio dipende dalla temperatura esterna, il cui andamento per l’impianto in esempio è riportato in fig. 27. 

Fig. 28: Andamento della potenza media annuale (località nord Italia)

Maggiore è la differenza di temperatura tra gli ambienti interni ed esterni, maggiore sarà la potenza richiesta per far fronte alle dispersioni attraverso le superfici dell’involucro e per riscaldare l’aria di rinnovo. 

Con buona approssimazione possiamo stimare che anche l’andamento della potenza media richiesta dall’impianto sia direttamente proporzionale a questa differenza di temperatura e quindi all’andamento delle temperature esterne nell’arco della stagione di riscaldamento (fig. 28). 

La scelta della curva climatica, come vedremo, influenza differentemente l’efficienza globale dell’impianto a seconda della tipologia di generatore adottato. Per questo motivo prendiamo in considerazione differenti tipologie di curve climatiche (fig. 29), cercando tra le seguenti quella che permette di raggiungere il maggiore risparmio energetico in ciascun caso analizzato. 

  • Curva 1: curva climatica semplice 
  • Curva 2-3-4: curva climatica a tratti 
  • Curva 5: curva a punto fisso 
Fig. 29: Curve climatiche utilizzate negli esempi
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