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Rivista Idraulica 53

LE POMPE DI CIRCOLAZIONE NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

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Nei vecchi impianti a radiatori con valvole manuali, e quindi a portata costante, era relativamente facile dimensionare e regolare le pompe. Bastava, infatti, determinare le loro caratteristiche principali (cioè le loro portate e prevalenze) e, in base a tali valori, scegliere il tipo di pompa e la relativa curva di lavoro.

Inoltre, le pompe dei vecchi impianti erano generalmente superdimensionate "per sicurezza", cioè per tener conto delle possibili differenze fra la teoria e la pratica nonché fra quanto previsto e quanto effettivamente realizzato.

Un simile modo di procedere era comunque sostanzialmente corretto perché:

  • in impianti a portata costante il superdimensionamento delle pompe non comporta sbilanciamenti idraulici temibili
  • in tempi di energia a bassi costi, non era di primaria importanza minimizzare i consumi energetici.

È invece senz'altro meno facile dimensionare e regolare le pompe degli impianti con valvole termostatiche e quindi a portata variabile. Ed è meno facile perché in questi impianti, bisogna garantire la giusta regolazione delle pompe non solo nel punto di lavoro con portata massima (come nel caso degli impianti con valvole manuali), ma anche in tutti gli altri punti di lavoro con portate comprese fra quella massima e quella minima prevista.

Le pompe negli impianti di riscaldamento hanno oggi il compito di:

  • mantenere in circolazione il fluido scaldante
  • contribuire, col supporto di adeguati mezzi
  • minimizzare i loro costi di gestione
  • massimizzare la resa delle caldaie a condensazione
  • evitare squilibri termici
  • garantire il funzionamento silenzioso delle VTS (valvole termostatiche).

Prestazioni queste indispensabili per ottenere il massimo comfort col minor spreco di energia possibile.

Di seguito vedremo quali sono le principali caratteristiche e prestazioni di queste nuove pompe e come possono essere dimensionate, scelte, poste in opera e regolate.

La trattazione è essenzialmente suddivisa in quattro parti:

  • nella prima considereremo le principali differenze  che sussistono tra le vecchie pompe a portata costante e le nuove a portata variabile;
  • nella seconda, esamineremo i vantaggi e i limiti dei vari tipi di regolazione che sono possibili con le nuove pompe;
  • nella terza cercheremo di valutare i costi di ge-stione delle pompe in relazione al tipo di regolazione scelto;
  • nella quarta, infine, vedremo aspetti che riguardano l’installazione, la regolazione e il corretto funzionamento delle nuove pompe.
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